Filler
Che cosa sono i filler?
Il termine “filler” non si riferisce a un unico prodotto commerciale, identifica una famiglia di prodotti con origini e caratteristiche diverse ma con un’importante tratto comune: si tratta di materiali che, grazie alla loro composizione, sono ideali per attenuare rughe e depressioni, rimodellare i contorni del viso, restituire forma e volume alle labbra, correggere inestetismi dovuti a esiti di acne o cicatrici, aumentare il volume degli zigomi, ed altro ancora.
Esiste un’ampia gamma di prodotti riempitivi, in grado di dare risultati di durata più o meno lunga, dai 3/4 mesi a oltre un anno; ciò dipende dalla loro formulazione, studiata per permetterne il riassorbimento “programmato”.
La durata degli effetti non è però l’unica discriminante, il medico deve individuare il prodotto migliore per le caratteristiche di ogni singolo paziente, quello che è in grado di assicurargli il risultato ottimale rispettando anche i suoi gusti ed esigenze.
Vale la pena di approfondire la conoscenza di questo argomento, per sfatare pregiudizi e timori dovuti a informazioni incomplete o errate.
Per ogni caso diverso, un filler diverso.
I filler vanno distinti, prima di tutto, per la sede di inserimento: i prodotti da infiltrare nel derma superficiale, che servono per la correzione delle rughe “mimiche”, sono definiti filler superficiali; quelli profondi, che si utilizzano per correggere solchi, depressioni o veri e propri svuotamenti, vengono inseriti nel derma profondo (o in alcuni casi nel tessuto sottocutaneo).
I filler possono essere di natura biologica e sintetica. I primi sono composti da molecole che il nostro organismo è in grado di metabolizzare, ossia degradare e riassorbire in un arco di tempo variabile dopo il loro inserimento. La rapidità con cui vengono eliminati influisce sulla durata del risultato estetico del trattamento.
I prodotti di origine sintetica di ultima generazione presentano ottime caratteristiche di biocompatibilità e alcuni sono completamente riassorbibili. Non è vero, perciò, che i prodotti basati su molecole di sintesi sono permanenti e che il loro impiego può comportare rischi, come invece è avvenuto in passato con il silicone liquido, ritirato dal commercio negli anni ’80 per la sua pericolosità.
Qual è il miglior Filler?
I filler biologici possono andare incontro a un riassorbimento rapido (2-3 mesi), medio (5-6 mesi), oppure lento (fino a 12-18 mesi). In ogni caso, per mantenere i risultati estetici ottenuti con un filler riassorbibile è necessario sottoporsi a sedute ambulatoriali di mantenimento, che sono brevi e indolori e consentono l’immediata ripresa delle normali attività.
E’ compito del chirurgo plastico stabilire, dopo un check up cutaneo e un dialogo approfondito, quale prodotto e quale tecnica usare per ottenere i risultati migliori non solo in termini di correzione dell’inestetismo ma anche di soddisfazione del paziente, perché non esiste un filler migliore di un altro, ma una gamma di prodotti in grado di andare incontro a ogni specifica esigenza.
I filler riassorbibili
Attualmente i filler riassorbibili di uso più comune sono l’acido ialuronico, il policaprolattone e la carbossimetilcellulosa.
L’ Acido ialuronico (HA), oggi di origine non animale, trova indicazione nella correzione delle rughe espressive dell’occhio (cosiddette “zampe di gallina”), delle rughe glabellari, interciliari e periorali, delle rughe frontali e delle pieghe naso labiali. Può essere utilizzato, inoltre, per restituire volume e contorno alle labbra, per ingrandire gli zigomi e per minimizzare gli esiti di cicatrici e acne (vedi sezione dedicata).
Il Policaprolattone (PCL) è una sostanza dotata di ottime caratteristiche di biocompatibilità, che offre il duplice vantaggio dell’immediata azione riempitiva e quella successiva bioristrutturante, in quanto favorisce, nel tempo, la produzione fisiologica di nuovo collagene e fibre di elastina.
Il Policaprolattone è un filler particolare, che offre il vantaggio di una duplice azione antiage: nell’immediato dona l’effetto riempitivo attenuando rughe e irregolarità, mentre a distanza di tempo riesce a incrementare la produzione di nuovo collagene e fibre di elastina, comportandosi da bioristrutturante.
La Carbossimetilcellulosa è un filler indicato per il trattamento delle pelli poco elastiche e delle lassità localizzate; per le sue caratteristiche chimico-fisiche è adatto sia al rimodellamento dei contorni del viso che alla correzione delle rughe del volto e del collo.
L‘Idrossiapatite di Calcio è un filler biocompatibile al 100% con un profilo di sicurezza molto elevato, adatto per la correzione di rughe e l’aumento volumetrico di varie aree del volto, con risultati di lunga durata.
I filler permanenti o semipermanenti
Fra i filler definiti “semipermanenti”, per i tempi di riassorbimento lentissimi, uno fra i più conosciuti è “Sculptra™”, a base di acido L-polilattico (PLLA), un polimero sintetico che non presenta rischi di rigetto in quanto è immunologicamente inerte, tant’è vero che è impiegato in vari rami della medicina da oltre 30 anni.
L’acido polilattico (PLA) è indicato quando c’è necessità di restituire spessore e consistenza alla pelle, con un effetto combinato di distensione delle pieghe cutanee e di ringiovanimento. Si tratta di un prodotto di sintesi, ma biodegradabile e riassorbibile, anche se in tempi lunghi, che ha la prerogativa di stimolare specifiche cellule cutanee addette alla produzione di nuovo collagene naturale. Il trattamento con acido polilattico è indicato per trattare le rughe profonde, le zone atrofiche del volto e delle mani, le cicatrici e gli avvallamenti del tessuto, ad esempio quelli dovuti alla liposuzione.
Ci sono altri prodotti costituiti da molecole sintetiche, ad esempio microsferule di polimetilmetacrilato o polimeri reticolati di poliacrilammide, che vanno infiltrati nel derma profondo ed hanno una durata media di due anni. Trascorso questo lasso di tempo si rende necessario effettuare piccoli ritocchi, in quanto nella loro formulazione ci sono componenti biologiche che subiscono un naturale processo di degradazione, mentre resta presente solo la componente sintetica, destinata ad un riassorbimento lentissimo.
I filler totalmente sintetici, non riassorbibili, sono sempre meno impiegati, non solo a causa della possibilità di allergia e rigetto, reazioni nodulari e granulomatose, ma soprattutto perché una sostanza che ha durata illimitata può, nel corso degli anni, spostarsi dalla sede di inserimento causando problemi che non è possibile prevedere.
Prodotti di questa categoria, come “Artecoll™” o “Mediplast™”, possono essere scelti in limitatissimi casi per l’aumento di zigomi, mento, labbra.
Personalmente oltre ai filler elencati sopra, utilizzo a seconda dei casi, una tecnica di “filleraggio” attraverso una micro aspirazione del grasso sotto cutaneo nelle zone del corpo dove è più rappresentato, per poi riposizionarlo nelle aree del volto, sede di depressioni o solchi o semplici rughe, in modo da ripristinare i volumi fisiologici perduti o per aumentare, secondo i canoni estetici, le zone poco espressive come ad esempio le labbra sottili . Il grasso reimpiantato ha notevoli vantaggi rispetto al filler classico, primo tra tutti la durata e l’effetto più naturale